Informazioni

PROLOTERAPIA​

Il nome deriva dall'etimologia latina e sta per terapia proliferativa o rigenerativa. Praticata negli Stati Uniti fin dal 1800, riconosce come pionieri il dott. Hackett e poi il dott. Hemwall. La fondazione che porta il loro nome, insieme a quello del dott. Patterson, loro successore, principale sede di studi a livello internazionale, si trova a Madison, presso la Facoltà di Medicina dell'Università del Wisconsin. Consiste nell'iniezione, all'interno di legamenti, tendini o articolazioni, di sostanze naturali (es. soluzioni di destrosio) spesso insieme ad anestetico locale. L'obiettivo è di causare una reazione riparativa, a volte di tipo infiammatorio, con l'apporto ai tessuti di ossigeno e fattori di crescita che attivino la rigenerazione delle strutture danneggiate o sede di dolore cronico, nei casi in cui non vi sia necessità d'intervento chirurgico. È necessario adoperare una tecnica rigorosa, rispettosa dell'anatomia dell'apparato locomotore, insieme a metodiche dedicate a questo tipo di terapie. In effetti, la peculiarità che la contraddistingue sta proprio nella tecnica infiltrativa e non nell'utilizzo di sostanze farmacologiche. È una terapia molto efficace in sportivi, spesso afflitti da tendinopatie o patologie articolari e peri-articolari persistenti o croniche, in genere conseguenza di traumi o sovraccarichi funzionali. Un'altra indicazione molto comune sono le sindromi dolorose alla colonna, sia cervicale che toracica o lombo-sacrale, frequente conseguenza di squilibri posturali o stati muscolo-tensivi. Infine, in soggetti artrosici, quando l'intervento di protesi articolare non sia necessario oppure non sia possibile, per altre controindicazioni, la proloterapia rappresenta una strategia efficace per la riduzione del dolore e per ottenere un sufficiente recupero funzionale e delle autonomie della persona. I cicli infiltrativi vengono svolti in genere in cinque o più sedute, con intervalli fra loro tra le due e le sei settimane. L'intervallo è necessario affinché si producano gli effetti biologici desiderati. Gli effetti collaterali sono modesti. Si deve, ovviamente, evitare la somministrazione di anestetici locali in soggetti che risultino allergici. Invece, l'effetto comune e desiderato consiste nella insorgenza di dolore, in genere moderato e della durata di due o tre giorni, dovuto all'attivazione della reazione infiammatoria locale, a volte con formazione di ematoma. Questa reazione non deve spaventare e non va contrastata: non si devono assumere, ad esempio, antinfiammatori. È utile il riposo, nel caso, insieme alla somministrazione di antidolorifici.

NEURO-PROLOTERAPIA

Terapia infiltrativa peri-neurale (P.I.T., Perineural Injection Therapy)

Il nome deriva dall’etimologia latina e sta per terapia infiltrativa o rigenerativa di una parte del sistema nervoso sensitivo. È utilizzata per il trattamento del dolore definito "neuropatico". Prende di mira i tronchi nervosi superficiali immediatamente sotto la pelle con iniezioni di glucosio a bassa concentrazione. È una modalità di trattamento sviluppata dal dott. John Lyftogt a partire dal 2002. È considerata una terapia alternativa, non convenzionale. L’effetto è dovuto all’azione del glucosio che favorisce la riparazione del tessuto connettivo nei tronchi nervosi sotto la pelle nello stesso modo con il quale si ripara il tessuto connettivo nei legamenti e tendini con la proloterapia classica. Questi nervi cutanei sono noti per essere responsabili delle condizioni dolorose identificate come "nevralgie" o "dolore neuropatico periferico". I tronchi nervosi della pelle sono costituiti per l'80% da tessuto connettivo e sono strutturalmente simili ai tendini e legamenti. Esiste una evidenza scientifica che nervi molto piccoli che innervano il tronco nervoso principale, noti come "nervi nervorum", sono responsabili dell'infiammazione del tessuto connettivo del tronco nervoso e dei tessuti circostanti. È anche noto che questa "infiammazione neurogena" differisce dalla convenzionale infiammazione perché non risponde agli antinfiammatori o alle infiltrazioni di cortisone. Questa è una delle ragioni per cui i comuni farmaci antinfiammatori usati si dimostrano inefficaci in molte condizioni dolorose. La neural-proloterapia inverte l'infiammazione neurogena e risolve il dolore conseguente. Le condizioni patologiche più comuni che vengono trattate sono le sofferenze dei nervi periferici, quindi nevralgie, specie se di tipo compressivo, come le sindromi del tunnel ossei (ad esempio tunnel carpale, cubitale, tarsale, meralgia di Roth, neuroma di Morton). Risulta efficace nella sindrome neuro-algo-distrofica e nella sindrome compartimentale cronica da esercizio fisico. Sostanziali benefici si ottengono nel trattamento delle cefalee muscolo-tensive e sindromi fibromialgiche. I cicli di trattamento vengono effettuati con sedute periodiche, ad intervalli compresi tra una e quattro settimane. In ogni seduta vengono eseguite iniezioni sottocutanee di soluzione glucosata nei punti ove il nervo periferico è più sensibile alla stimolazione, secondo dei precisi criteri di anatomia topografica. Non è definibile un numero ideale di sedute di trattamento a causa della differente tipologia dei pazienti e delle tante variabili del dolore neuropatico. Il trattamento termina quando il paziente riceve un beneficio accettabile e permanente. In una buona parte dei casi, comunque, benefici si riscontrano dopo un numero di cinque / otto sedute.

CORSI

Corsi di proloterapia sono organizzati dalla European School of Prolotherapy

LINK INTERNAZIONALI

Per approfondire ulteriormente la Proloterapia, ecco alcuni link internazionali a siti autorevoli 

Video informativi

LA PROLOTERAPIA

Webinar dott. Stephen Cavallino

Video trattamenti di proloterapia